L'America Latina a Terra Madre - Salone del Gusto 2014



Nell’ambito dell’edizione 2014 del salone del Gusto e di Terra Madre, che si svolgerà a Torino dal 23 al 27 ottobre, i paesi Latino-Americano presenti in rassegna veicolano ideali di sviluppo eco-sostenibile e di valorizzazione del patrimonio culturale. A partire dalle caratteristiche della tradizione enogastronomica, il pubblico della manifestazione Terra Madre potrà imparare ad apprezzare gli aspetti comunitari legati al lavoro dell’uomo e alla salvaguardia della civiltà del mondo contadino. Gran parte dei Paesi di lingua e cultura latina e neo-latina, rappresentanti di quello che oggi definiamo “Sud del Mondo”, esprimono nelle loro culture le caratteristiche di conservazione, condivisione e trasmissione attraverso le generazioni di ideali legati ad un’alternativa sostenibile al progresso occidentale.
Le radici antropologiche, religiose e sociali sono alla base delle connotazioni paesaggistiche e di costume.
I partecipanti a Terra Madre potranno individuare percorsi e traiettorie attraverso i prodotti più tipici o più curiosi di questi territori: temi sui quali le comunità latinoamericane saranno in grado di apportare il loro fondamentale contributo – ad esempio, parlando di Ogm, di semi e di agricoltura familiare.
Le Americhe saranno protagoniste indiscusse nel campo del cacao: un laboratorio del Gusto vi porterà là dove tutto ebbe inizio e dove – in Ecuador, Perù e Trinidad e Tobago – sta esplodendo il fenomeno dei produttori locali di cioccolato. La grande ricchezza dei cacao latino americani potrà essere sperimentata anche andando a conoscere i produttori dei Presìdi o assaggiando la cioccolata calda che Guido Gobino realizzerà a partire dal Presidio messicano del cacao della Chontalpa.
Altra coltura tipica di questi paesi è il caffè, cui sarà dedicato un laboratorio che metterà a confronto le produzioni delle regioni montuose del Centroamerica con le pregiate robuste dei Presìdi africani. Ma di chicchi di caffè sarà disseminato tutto l’evento con incontri e un’area apposita nello stand della Fondazione Slow Food per la Biodiversità dove si potranno apprezzare i caffè dei diversi Presìdi.
L’America Latina sa esprimersi alla grande anche sul fronte delle bevande alcoliche. Ecco allora un laboratorio dedicato alla cachaça brasiliana e altri due laboratori, rispettivamente sul mezcal  e sulla tequila messicani. Per non parlare dei mieli, che dal Messico, dal Brasile e dall’Argentina ci racconteranno delle varietà floreali presenti in questo sterminato continente e delle razze di api native senza pungiglione.
Un laboratorio interessante ci introdurrà alla scoperta di cibi che per qualcuno possono rappresentare un’assoluta novità, ovvero gli insetti, ma che nei deserti del Messico centrale, così come altrove nel mondo, sono invece alimenti tradizionali con le loro proprie ricette e tecniche di cottura.
L’elenco potrebbe andare avanti a lungo, e soffermarsi sulle diverse varietà di peperoncino, sulle birre argentine e brasiliane realizzate coi prodotti dell’Arca del Gusto dal Gran Chaco e dalla Mata Atlantica, sulla panela organica dalla Colombia, sulle alghe cilene che saranno impiegate nella cucina di Terra Madre, sui nuovi Presìdi, come il primo colombiano, dedicato a un granchio nero che periodicamente invade le strade dell’isola di Providencia e che riveste un notevole interesse gastronomico…
Avremo le guide giuste per scoprirla, tutta questa biodiversità. Oltre ai produttori delle comunità e dei Presìdi saranno protagonisti coloro che più di tutti hanno contribuito al rilancio della gastronomia latinoamericana: cuochi come Regina TchellyAndres UgazMuñoz Zurita e altri ancora, provenienti dai paesi ospiti nello spazio della cucina di Terra Madre ci faranno sperimentare le loro specialità.

 
Davide Agnello
Redazione Quaderni Ibero Americani

Milton

Le donne, pettegole, parlano male:
Di mariti, suocere o nuore
Discutono esperte.
Qui, sul lungomare,
Di puro non c'è più nessuno - stai certo -
Tranne me, Milton - barboncino dinamico -
Che di signora al guinzaglio scodinzolo,
Piccolo e solo, di dar sfogo smanioso
Al mio cuore al fisiologico soffio.


Ivan Fassio

Domenico Cacopardo. Il Delitto dell'Immacolata

di Ivan Fassio


Il Delitto dell'Immacolata di Domenico Cacopardo è ambientato nelle terre di origine del padre dell'autore, tra Messina e Letojanni, nel 1977. Il racconto, narrato in prima persona del protagonista Filippo Solimèni fino ad un inaspettato colpo di scena finale in uno degli ultimi capitoli, si articola su uno sfondo di rappresentazione socio-culturale della Sicilia Anni Sessanta. Sono tanti i riferimenti alla tradizione familiare e gastronomica e alla dialettica tra emancipazione femminile e retaggi della cultura cattolica e dell'ipocrisia provinciale. Proprio in questo senso, l'ambientazione del romanzo è organizzata in modo sentito, con divertite allusioni alla realtà storica.
All'inizio dei fatti, il personaggio principale – Filippo, detto Lollo - è uno studente di giurisprudenza al secondo anno di Università. 
Lollo viene condotto in caserma all'alba del 4 marzo 1977 e interrogato sulla morte di Immacolata Pianuzza in Barbalonga Chirò, la vicina di casa assassinata nella tarda serata dell'8 dicembre 1976, festa dell'Immacolata Concezione. La donna era stata la sua prima amante. Ascoltata la deposizione del giovane, la dottoressa Adele Piraino Limongi, sostituto procuratore, lo arresta e lo rinchiude in carcere. Fabrizio Prisicianotto, penalista di Messina, viene incaricato della difesa e la delega in gran parte al giovane praticante Italo Agrò, suo sostituto e cugino dell'indagato. Qualche tempo dopo, l'imputato viene considerato estraneo al delitto e rilasciato. La sua situazione si complica a causa dell'omicidio di un'altra ragazza, possibile testimone del primo omicidio e seconda amante di Lollo. Anche questa volta, i Carabinieri arrestano il protagonista, ma sono costretti a rimetterlo in libertà per una testimonianza. Il romanzo si chiude con lo svelamento della reale colpa del protagonista, con le ragioni reali della scrittura del romanzo in un flashback rivelatore e con la scomoda presa di coscienza dell'inevitabile iterazione del delitto. Il detto Argentino riportato in calce sul finale “Herba mala nunca muere” conclude con una punta di amarezza una narrazione veloce, che coinvolge empaticamente il lettore nelle vicende del protagonista. Divagazioni in chiave erotica, scanzonate descrizioni di tic individuali e sociali arricchiscono con ironia il dettato scorrevole della scrittura di Domenico Cacopardo.

Le Poesie di Giacomo Romagnolo. VI Concorso Internazionale "Città di Aqui Terme"

di Ivan Fassio








Archicultura
Dove nasce la poesia? Quando è avvertita come necessaria, in giovane età, l’ispirazione prende le mosse da circostanze emotivamente toccanti. Certo, potremmo fantasticare suggestivamente su quanto il Romanticismo abbia attinto dalle radici infantili del poetare. È chiaro, tuttavia, che i primi esperimenti attecchiscono su un terreno scosso sentimentalmente. E allora sono le situazioni archetipiche a farci riflettere su sensazioni e pensieri: una giornata di pioggia, lo stelo inclinato di un fiore, il misterioso viaggio in lande sconosciute, lo scorrere lento di un fiume…

Proprio attraverso la trattazione di queste tematiche, Giacomo Romagnolo, studente tredicenne, è stato il vincitore selezionato al VI concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme". La natura si riflette nei suoi versi, ricercata istintivamente e descritta semplicemente, come materia davvero condivisa. Il giovane autore è sicuro nella comunicazione delle proprie esperienze, per l’urgenza spiazzante della scoperta e per la prima consapevolezza di una percezione. È questa, in fondo, la base dell’estetica e della poesia: la primordiale, candida coscienza dei sensi…

















La Pioggia

di Giacomo Romagnolo

Sento la pioggia cadere
sul mio viso,
è un suono lento, dolce, ritmico.

Vedo la pioggia
cadere dal cielo,
è un'immagine delicata.

Mi perdo nel suono della pioggia mentre osservo
la sua cadenza.

Vorrei essere una goccia, posarmi su di un fiore,
cancellare tutto ciò che è triste
e creare un mondo migliore
un mondo di pioggia colorata.
















Il Lungo Viaggio di Nonno Carlo

di Giacomo Romagnolo

Te ne sei andato in un giorno d'estate,
un giorno in cui splendeva il sole,
un giorno in cui avevo gli occhi
incantati ad ammirare un luogo bellissimo.
Ho guardato il cielo e ti ho pensato,
ho guardato il fiume
che scorreva tranquillo
e gli ho affidato un pensiero,
il mio pensiero,
il mio saluto,
per accompagnarti
verso il tuo lungo viaggio.